Il
Nicaragua ha un'economia basata soprattutto sull'agricoltura (caffè,
cotone, canna da zucchero, banane, mais, sorgo, ecc.) e sull'industria
leggera. L'industria della pesca fornisce oltre 4.900 t di pesce, costituito
per più della metà di crostacei. Il Nicaragua possiede un considerevole
potenziale idroelettrico, sfruttato ancora solo parzialmente.
Dopo la caduta di Somoza nel 1979, accolta con entusiasmo dai nicaraguesi, la
guerra che ne è scaturita è costata e ancora costa loro assai cara. Molta
dell'agricoltura del Paese, su cui si basa l'economia, è andata distrutta. La
terra e ricca e abbondante, ma mancano i mezzi. Un altro grave danno
all'economia è derivato dal fatto che l'ultimo generale Somoza è andato in
esilio portando con sé una somma molto ingente di denaro nicaraguense, di cui si
era appropriato. I Somoza possedevano anche vaste porzioni del territorio del
Paese, terre che furono poi ridistribuite tra la popolazione, in piccole
proprietà individuale o in fattorie collettive.
Il Nicaragua ha alcuni giacimenti di rame, oro e argento, e poche industrie,
chimiche e alimentari. Ma l'economia è in crisi. Sono state introdotte misure di
austerità, i prezzi sono sempre in aumento e i salari non crescono allo stesso
ritmo. Il mercato nero prospera e la valuta straniera è irraggiungibile per
i Nicaraguensi.
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