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ECONOMIA HAITIANA

Contadini haitianiHaiti è uno dei paesi più poveri non solo del continente americano ma del mondo intero, e ha un'economia basata essenzialmente sull'agricoltura, l'industria leggera e il commercio.

La grandezza media della proprietà è di soli 1,5 ettari e molti contadini coltivano il minimo indispensabile per nutrire la loro famiglie. Nelle grandi proprietà vengono coltivati caffè, la canna da zucchero e la sisal per l'esportazione. La maggior parte delle foreste è stata abbattuta e ciò ha determinato una grave erosione del suolo e la contrazione dei raccolti.

Il paese è sprovvisto di fonti energetiche a esclusione del considerevole potenziale idroelettrico, fornito dall'Artibonite. L'industria mineraria è dei tutto insignificante: dato il basso costo della manodopera sono sorte numerose piccole aziende produttrici di beni di consumo (apparecchiatura elettroniche, piccoli elettrodomestici, abbigliamento, equipaggiamento sportivo. ecc.). L'artigianato è tuttora vivace, come le piccole industrie tradizionali (zuccherifici, distillerie di rum, impianti tessili, manifatture di sigarette). è anche in funzione un cementificio.

Durante la dittatura dei Duvalier, il turismo era la maggiore fonte di valuta straniera, dopo i prodotti agricoli. I turisti erano attratti della bellezza della natura, dalla cultura e dalla sicurezza dei luoghi. Il turismo un pò venuto a meno era concentrato nella capitale Port-au-Prince e nel sobborgo di Pietonville.

La rete stradale è tuttora insufficiente.