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La produzione di petrolio, che non raggiungeva i 30 milioni di t nel 1974, salì da 66 milioni di t nel 1978 a oltre 80 nel 1979 e a 148 nel 1982. Nel frattempo il petrolio arrivò a costituire in valore l'80% delle esportazioni messicane, ma senza mai compensare il costo delle importazioni. Il petrolio è comunque divenuto il perno dello sviluppo economico del paese. E vanno aggiunte ingenti risorse di gas naturale, le cui riserve sono stimate a circa 2.000 miliardi di m3 e la cui produzione annua ha raggiunto punte di 36 miliardi di m3. Per quel che concerne i principali aspetti dello sviluppo economico, si deve anzitutto sottolineare che gli sforzi fatti dopo la rivoluzione e, soprattutto, a partire dal 1940, hanno dotato il Messico di un notevole complesso di infrastrutture concernenti le comunicazioni: rete ferroviaria (26.299 km) e stradale (235.431 km, di cui quasi la metà asfaltati), porti (i principali sono Veracruz, Tampico, Acapulco, Coatzacoalcos, ecc.) e aeroporti (Città del Messico, Guadalajara, Monterrey, ecc.).L'agricoltura è in ritardo rispetto agli altri settori dell'economia. Impiega ancora oltre un quarto della popolazione attiva, ma contribuisce per meno del 10% alla formazione del prodotto interno lordo, il che illustra l'ineguale ripartizione della ricchezza tra città e campagna. L'arativo è destinato soprattutto alle colture cerealicole, secchi costituisce la base dell'alimentazione locale; frumento e orzo sono limitati all'altopiano. Nel bassipiani costieri, umidi, si coltiva riso. Patate, patate dolci, pomodori e altri ortaggi completano il quadro delle colture alimentari. Fra le colture industriali sono anzitutto quelle delle piante tessili: henequén (sisal), coltivato nello Yucatan; cotone, coltivato nelle aree irrigate delle regioni settentrionali. Fra le oleifere primeggia la soia, la canna da zucchero viene coltivata lungo i versanti bassi della Sierra e nei bassipiani. Colture d'esportazione sono anche il caffè, coltura tipica delle tierras templadas, mentre quella del cacao, tipica delle tierras calientes, è insufficiente al fabbisogno interno. La coltura del tabacco dà un prodotto di pregio. Considerevole è infine la produzione di frutta, specie agrumi, in particolare arance, banane, ananas, ecc. Il Messico tuttavia non è autosufficiente dal punto di vista agricolo: deve importare considerevoli quantità di derrate alimentari e la denutrizione è una piaga che affligge circa Il 40% della popolazione. Considerevole importanza l'allevamento, che dispone di 74.499.000 ha di prati e pascoli naturali, pari al 37,7% della superficie territoriale. Praticato estensivamente, quello dei bovini è di gran lunga il più importante. seguono suini, caprini, cavalli, ovini, ecc. Prodotti dell'allevamento sono la carne, il latte e la lana; inoltre il Messico è uno dei maggiori esportatori di miele. Anche la pesca è economicamente importante (1.303.720 t di pesce sbarcato) e ha le sue basi principali nel golfo di California (Guaymas, Mazatlán), a Topolobampo e Manzanillo, sul Pacifico. e a Ciudad del Carmen e a Tampico su l'Atlantico. Foreste e boschi coprono un'area di 44.620.000 km2; (oltre Il 22% della superficie territoriale) e forniscono pregiati legnami da opera, come mogano, ebano, cedro. Il settore minerario contribuisce per quasi Il 4% alla formazione del prodotto interno lordo ed è uno delle basi dell'economia messicana, anche prescindendo dal petrolio, la cui produzione, leggermente inferiore al passato, si aggira intorno al 140-144 milioni di t, e dal gas naturale. Ma Il Messico è anche il primo produttore mondiale di argento (quasi 2.415 t, soprattutto da Pachuca [Hidalgo] e Parral [Chihuahua], uno dei maggiori produttori di piombo, di antimonio, di bismuto, grafite, ecc. e possiede numerosi giacimenti di minerale di ferro e miniere di rame, stagno. zinco, mercurio, manganese, oro, zolfo e numerosi altri minerali. Il settore dell'industria manifatturiera rappresenta il grande successo del Messico moderno. Essa impiega oltre un decimo della popolazione attiva e concorre per oltre il 26% alla formazione dei prodotto interno lordo. Uno dei maggiori risultati della recente industrializzazione del paese è stata la creazione di un importante settore e industria di base: gli impianti siderurgici di Città del Messico, Monterrey e Monclova hanno fatto del Messico la seconda potenza metallurgica dell'America Latina. L'aumentata produzione del petrolio ha portato all'espansione della petrolchimica e notevole sviluppo hanno avuto anche le industrie chimiche. Notevole importanza hanno poi le varie Industrie alimentari e la manifattura di tabacchi. Nelle industrie di trasformazione è rilevante la presenza di capitale straniero e in quanto molte ditte statunitensi ed europee approfittano del basso costo della manodopera locale per fabbricare in Messico prodotti destinati all'esportazione. Commercio e finanza impiegano circa il 10% della popolazione attiva e contribuiscono per quasi il 35% alla formazione del prodotto interno lordo. Una voce importante dell'economica messicana è rappresentata infine dal turismo che, favorito dai numerosi monumenti come delle bellezze naturali e dal clima, costituisce una delle principali fonti di valuta estera. |
Indicatori economici annuali | ||||
Indicatore | 2000 | 2001 | 2002 | 2003 |
PIL a prezzi correnti (miliardi di US$) | 581,4 | 624,0 | 637,2 | 594,0 |
PIL pro- capite (US$ - potere d'acquisto equiv) | 8.939 | 9.005 | 9.080 | 9.200 |
Tasso di crescita reale (%) | 6,6 | -0,3 | -0,9 | 1,0 |
Inflazione | 9,49 | 6,37 | 5,03 | 4,55 |
Costo orario lavoro (US$ settore manifatturiero) | 1,57 | 1,74 | 1,79 | 1,68 |
Bilancia commerciale (miliardi di US$) | ||||
- Esportazioni | 174,5 | 168,4 | 168,7 | 168,2 |
- Importazioni | 166,5 | 158,4 | 160,8 | 164,1 |
- Saldo | -8,0 | -10,3 | -7,9 | -4,1 |
Debito pubblico (% PIL) | 20.74 | 20.05 | 22.80 | 24.40 |
Disoccupazione registrata (%) | 2,22 | 2,46 | 2,70 | 3,25 |
Tasso di cambio Peso/US$ (media annuale) | 9,46 | 9,34 | 9,66 | 11,00 |
Debito estero (miliardi di US$) | 158,5 | 158,3 | 159,0 | 159,4 |
Riserve internazionali (miliardi di US$) | 35,5 | 44,7 | 50,6 | 59,0 |
Fonte: EIU, Economic Intelligence Unit: Country Economic Data, May 25th 2004 |