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OLMECA

Testa olmecaGli Olmechi vengono considerati la prima civilizzazione dell'America Centrale. L'area centrale di quella che è stata la cultura olmeca si trova nella parte sud dello stato di Veracruz e a nord del confinante stato di Tabasco, dalle montagne dei Tuxtlas ad ovest fino Chontalpa ad est. Regione di clima tropicale e vegetazione esuberante contempla notabili variazioni geologiche ed ecologiche.

La presenza olmeca si trova da Veracruz a Michoacán, Oaxaca, Morelos, Guerrero, Chiapas, Guatemala e fino El Salvador e Costa Rica, posti questi ultimi che possiedono vestigi di scultura monumentale, ceramica, strumenti e ornamenti stile olmeca.

Ricevettero dalla costa del Pacifico la precoce influenza di culture equatoriali come quella dei Valdivia (3.200 - 2.300 a.C.) e dei Machalilla (2.250 - 1.320 a.C). I primi gruppi di residenti nella zona si insidiarono attorno al 2.250 a.C. quando, lungo il fiume Barí, approfittavano delle risorse della palude.

Alla fine del secondo millennio a.C. sorgono i primi centri cerimoniali olmeca, adornati con piramidi e palazzi costruiti intorno a piazze coperte con mosaici. Gli olmeca erano governati da re che erano serviti da guerrieri e cortigiani; la scultura e pittura di fine esecuzione presero il luogo dell'artigianato domestico; invece di una semplice religione, i complessi rituali resero necessaria una gerarchia sacerdotale che si convertì nella prima classe intellettuale di Mesoamerica: registrarono il movimento delle stelle, studiarono i misteri del tempo e lo spazio.

Si ultima il processo da tribù a stato. I villaggi, in seguito alla costruzione di edifici e monumenti a carattere religioso, si trasformarono in centri cerimoniali. Più spesso tali centri furono edificati in luoghi speciali, equidistanti dai villaggi, agli abitanti dei quali spettava il servizio religioso. Il popolo che trasformò così la struttura sociale del Messico, viveva sulla regione costiera che corrisponde circa la parte sudest dell'attuale stato di Veracruz. In questa terra perennemente calda abbonda il caucciù, ragione per cui furono chiamati arbitrariamente, olmeca, uixtotin, "il popolo del paese del caucciù, quello che vive ai bordi dell'acqua". L'area che fondamentalmente si considera olmeca occupa una superficie di circa 18.000 km² limitato ad ovest dal fiume Papaloapan e ad ovest dal fiume Tonalá.

Per oltre un millennio gli olmechi si svilupparono e crearono le basi per il futuro del Mesoamerica. Segnalarono la tappa che si conosce come periodo Preclassico quando si manifestarono le disuguaglianze sociale delle prime culture complesse.

Tra il 1.750 e il 1.400 a.C. appare loro prima ceramica, grazie all'arrivo di popoli di lingua mixe-zoque appartenenti alla Gran Tradizione del Istmo di Tehuantepec che emigrarono verso la zona di San Lorenzo.

La zona metropolitana Olmeca è formata dal triangolo costituito dai centri di San Lorenzo a sud, di Tre Zapotes a nord ovest e di La Venta a nord est. I periodi nei quali si può dividere la storia di questa civilizzazione sono:

Serpente o astronauta ?

  1. Fase Olmeca I (1.500 - 1.350 a.C.).
    Fase Ojochí (1.500-1.350 a.C.)
    Fase Bajío (1.350-1.250 a.C.)
    Fase Chicharras (1.250-1.200 a.C.)

  2. Fase Olmeca II (1.200 - 400 a.C.)
    San Lorenzo (1.200-900 a.C.)
    La Venta (900-400 a.C.)

  3. Fase Olmeca III (400 - 100 a.C.).
    Tre Zapotes.

SAN LORENZO
1300 a.C. L'area di San Lorenzo fu popolata per la prima volta da agricoltori che già conoscevano il vasellame. Il centro cerimoniale di San Lorenzo, localizzato circa il fiume Coatzacoalcos presso la costa di terre basse della città di Veracruz, misura oltre un chilometro in una linea che scorre da nord a sud e non ha nessuna piramide. Si hanno trovato molti basamenti di case; dato il loro numero, la popolazione può essere stata circa mille persone, ma ovviamente poiché San Lorenzo fungeva da centro cerimoniale un numero molto maggiore arrivava dalle regioni circondanti. Il posto è notabile per le sue grosse figure di pietra. Oltre le nove colossali teste scoperte lì le opere più spettacolari sono le enormi sculture che sono state chiamate monumenti. Fra le costruzioni più notabili è quella di un sistema fognario molto complesso, il più antico sistema di controllo idraulico che si conosce nel nuovo mondo.

1200 al 900 a.C. Date che suggeriscono l'apice di San Lorenzo, l'insediamento più grande della cultura Olmeca in quei anni. Intorno al 900 a.C., il sito di San Lorenzo venne parzialmente abbandonato e molti dei suoi monumenti mutilati intenzionalmente per motivi tuttora ignoti.

900 a.C. Scompare il primo gruppo insediato a San Lorenzo e viene occupato per un altro gruppo che scomparve pure poco secoli dopo. Il Centro Cerimoniale rimane abbandonato fino il 900 d.C. quando fu colonizzato da altri emigranti che coltivavano la terra, ma cui successi furono assai modesti.

LA VENTA
1100 a.C. Si inizia a costruire La Venta. Le costruzioni di La Venta sono di terra o di fango secco e y quasi non ci sono strutture di pietra. I monumenti sono raggruppati intorno a una piazza circondata da colonne di basalto. Gli studi su questo posto mostra che fu pianificata con molta cura e che la sua costruzione segue un asse centrale. Si trova presente il concetto di centro cerimoniale e la sensazione d'ordine e simmetria. Le persone di alta gerarchia a volte era interrate sotto le piattaforme o sotto collinette artificiali. Il più notabile di questi interramenti fu la Tomba A.

1000 al 600 a.C. La Venta presenta maggiore scultoria monumentale e una traccia della città più organizzata. Uno dei settori sociali si colloca sopra gli altri: quello che corrisponde al giaguaro. Durante il processo di differenziazione si fa enfasi nella integrazione dei differenti settori ma quando uno dei settori più consolida la sua posizione ed esercita la forza nel suo proprio beneficio, più gli altri appaiono sottomessi.

800 a.C. Apice di La Venta.

500 al 400 a.C. Termina la costruzione di La Venta ed il centro viene distrutto sembra per motivi religiosi.

TRES ZAPOTES
1000 a.C. Tres Zapotes, ubicato a sud da Veracruz, inizia ad avere importanza nella regione.

500 al 100 a.C. L'apice di Tres Zapotes, uno dei principali posti olmeca col centro cerimoniale più grande e più di 50 monticelli raggruppati regolarmente. Uno dei ritrovamenti più importante fu le "Stele C", la quale ha una data di tipo maya (31 a.C.) che proporzionò i primi indici della antichità degli olmechi; il sistema di barre e punti fu adottato più tardi dai maya e dai zapotecos.

31 a.C. Frammento delle Stele di Tres Zapotes.

ca. 100 a.C. al 100 d.C. Decadenza e fine di Tres Zapotes.

EL TAJIN
1000 a.C. Sorge El Tajín, quando la zona inizia ad essere abitata da popolazioni forze da discendenza olmecoide. El Tajín è una delle città mesoamericane più importante e vistose fra quelle che esistessero sulla costa del Golfo. Il centro cerimoniale si localizza a nord di Veracruz e si distacca per la sua architettura (inclusa la ben conosciuta Piramide dei Nichos), scultura e giochi di pelota (palla). L'architettura principale è della epoca Classica e principi del periodo Postclassico.

100 d.C. Prime costruzioni del centro cerimoniale, probabilmente fatte da gruppi provenienti dalla Huasteca che si stabilirono nella regione dove fiorì El Tajín.

100 al 600 d.C. Sorge una comunità tajinida che avrebbe cresciuto la sua importanza nella regione fino raggiungere il suo apice dentro l'orizzonte Classico, e più specificamente nell'Epiclassico. L'arrivo dei totonaco può essere stato in questi anni.

300 d.C. El Tajín diventò il centro religioso e amministrativo più grande delle coste orientali del Mesoamerica. Il nucleo cerimoniale raggiunse persino circa 5.2 km², albergando palazzi, basamenti piramidali e giochi di pelota.

600 d.C. Auge e ingrandimento del centro cerimoniale. Si terminò la famosa Piramide dei Nichos e si iniziò la costruzione del complesso chiamato Tajín Chico.

Tajín Chico: gli edifici furono fatti con basamenti più elaborati, spazi interiori molto ampi e facciate che contenevano motivi geometrici. Il Tajín Chico si trova a nord del nucleo principale ed è una sezione più elevata dal resto della città, finendo per diventare il centro amministrativo e residenziale della città.

600 a 800 d.C. Appaiono i pezzi chiamati "ascia, gioghi e palme".

600 a 950 d.C. El Tajín diventa il centro dominante sulla costa del Golfo di Messico.

800 a 1521 d.C. I totonaco nel centro di Veracruz.

1000 d.C. Decadenza di El Tajín.

1200 d.C. Repentina distruzione dei principali edifici. La città venne abbandonata completamente senza mai aversi consolidato il nucleo più importante della popolazione totonaca. All'arrivo degli spagnoli le comunità totonaca predominavano in tutta la regione e il centro continuava disabitato.

Luoghi come San Lorenzo e La Venta alloggiarono comunità che basarono la loro economia nella agricoltura, completata con la caccia e la pesca. La agricoltura avanzata gli permesse ottenere eccedenti per finanziare grandi gruppi di artigiani specializzati e una intrecciata rete di commercio che coinvolsi quasi tutta la Mesoamerica precoce, la quale dalla colonizzazione o dal commercio adottò molte caratteristiche dalla cultura olmeca.

ORGANIZAZIONE SOCIALE. Gli olmechi furono una società bene integrata e divisa gerarchicamente. Questo sviluppo si basò dai cambi nella produzione, la tecnologia agricola si intensificò in modo di mantenere un gruppo sempre più grande slegato dalla produzione di alimenti cioè, i governanti, i sacerdoti e gli artigiani. Inoltre, progettarono strategie adattative che utilizzarono per sfruttare meglio il loro ambiente e prendere vantaggio della loro eccellente posizione geografica, vitale per la comunicazione e il commercio.

Dopo un certo periodo, la relativa uguaglianza sociale, vigente sino ad allora presso queste tribù, si ruppe definitivamente. La concentrazione nelle mani di pochi della produzione agricola e delle notevoli ricchezze dette vita ad una società stratificata, alla testa della quale c'era un capo, di solito un sacerdote, che deteneva contemporaneamente il potere economico, amministrativo e religioso.

La loro economia si basò nell'agricoltura intensiva, la caccia, la pesca e la raccolta. Furono eccellenti artigiani e fecero un esteso scambio con regioni molto distanti da Mesoamerica, arrivando ad influire nella manifestazioni artistiche e religiose in codeste regioni. La possibile esistenza di gruppi legati da parentela che si integrava e strutturava gerarchicamente rese possibile il controllo governativo di ogni comunità.

Questo controllo si manifesta con la similitudine tra le colossali teste di San Lorenzo e di La Venta. Nell'area non esiste roccia vulcanica con la quale costruire i monumenti, ma fu trasportata dalle montagne Tuxtlas molto distanti. La roccia vulcanica poté essere trasportata via terrestre o acquatica e fu necessaria una grossa quantità di manodopera e la collaborazione di molti specialisti. Per questa immensa impresa la società olmeca ricorse a popolazioni vicine che dominava, riuscendo a farli partecipare da collaboratori oppure costringendoli.

La presenza di oggetti portatili con chiari tratti olmeca nelle terre basse del sud del Messico e alcune dell'altipiano, fanno pensare in una complessa rete di scambio su un'area enorme. Questi scambi di merce sontuosa possono riflettere rapporti fra gruppi d'elite e la possibile presenza di specialisti a tempo pieno o parziale controllati dal gruppo dominante.

La distribuzione dell'iconografia olmeca riflette una specie di omogeneità ideologica in gran parte del Mesoamerica; i meccanismi per i quali si riesce a questa adozione superstrutturale da parte di altri gruppi non si conosce ancora, ma dimostrano il grado di controllo politico raggiunto dai gruppi olmeca, che economicamente si traduce in migliori opzioni per controllare o negoziare con le popolazione più vicine le materie prime indispensabili ei prodotti elaborati resi necessari per il sostegno della società olmeca.

RELIGIONE. Girava intorno a dei soprannaturali, in occasioni con attributi di animali, soprattutto il giaguaro, cui culto era ben definito. Esistono pure rappresentazioni di coccodrilli, serpenti, insetti, squali e pesci. Uno dei temi della cosmovisione olmeca è il concetto della trasformazione umana in esseri con qualità di giaguaro.

Fra gli olmechi non si conoscono divinità poiché nessuno dei loro monoliti o delle figure rappresenta di proposito un dio. Studi recenti sull'iconografia tendono a dimostrare la presenza di una serie di dei che sarebbero gli antenati degli allora già conosciuti in Mesoamerica.

VESTITI E ORNAMENTI. Sembra che in quella epoca, gli indumenti mesoamericani furono appena quelli esenziali. L'uomo portava un "taparabo" (specie di minigonna aperta ai fianchi), il mátlatl azteca della epoca Postclasica, a volte una specie di gonna corta, eventualmente un ampio mantello. Le donne vestivano con gonna e huipil, o si lasciavano il seno scoperto (come tuttora lo fanno le indigene più tradizionaliste). Il clima della nazione olmeca non rendeva necessaria vestimenta più elaborata. Persone di entrambi i sessi potevano calzare anche huaraches.

Praticavano la deformazione del cranio (comprimendo la volta cranica del nascituro, ancora morbida, con l'aiuto di legni e fasciature) e la mutilazione dei denti anteriori, segni, possibilmente, di riconoscimento della classe dominante, come fra i maya del periodo Classico. Il cranio scavato, caratteristica frequente dell'iconografia olmeca si trova nuovamente rappresentato nell'arte di Teotihuacan, dove le figure tengono in testa un profondo solco in mezzo alla fronte.

L'ornamento è formato da bracciali e ajorcas, collane e pendenti, i pettorali, gli ornamenti delle orecchie e del naso; senza dubbio si perforavano il setto nasale per inserirsi gioielli. In testa dei dignitari si osservano tocchi rigidi, di cuoio o di tessuto, su armature di liane, a volte con grandi bordi. I turbanti, relativamente semplici come quelli delle colossali teste o elaborati e di vaste dimensioni come quelli degli ambasciatori, coprono le teste forse rasate se prendiamo come referenza l'aspetto della statua chiamata "Lottatore di Uxpanapa".

CONOSCIMENTI. Gli olmechi rimangono nel tempo come il primo popolo civilizzato del Mesoamerica. Furono i primi in costruire vasti centri cerimoniali, in scolpire bassorilievi e statue in altorilievo, associare monoliti orizzontali o altari con stele, scolpire pietre dure e inventare simboli che rimasero in uso fino la conquista spagnola; probabilmente avevano un sistema di numerazione, una scrittura di segni geroglifici e un calendario ancora in uso all'epoca degli Aztechi. (Ruota Calendario o periodo da 52 anni).

SCULTURA E CERAMICA. Tra le sue creazioni ci sono le colossali teste in pietra fino 24 tonnellate di peso, gli altari in pietra (usati come troni), le prime piramidi (come quella di La Venta), le loro sculture in pietra di gran qualità estetica (Lottatore di Uxpanapa), le loro taglie in giade ed il gioco della palla (si sono trovate tre palle di caucciù a El Manatí).

Il vasellame olmeca è molto vario. Esiste della ceramica bianca caolina fino la caffé e nera decorate con linee, incisioni formando, fra altri, motivi come artigli, gengive, sopraciglia, macchie da giaguaro. Fra i vasi troviamo escudillas, piatti di sagome composte, pentole con becco versatore e vasi zoomorfi. Le piccole figure scavate o solide rappresentano uomini, donne, bambini e giocatori da palla, alcuni vestiti e altri nudi.