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ANDINA

Wayanay InkaPer coloro che non sono familiarizzati è possibile dividere la musica andina in tre grandi categorie dipendendo dall'origine e la destinazione che ha. Notare che in molti casi alcune espressioni musicali possono appartenere a più di una categoria. Ma semplificando possiamo dire quanto segue:

Musica etnica: è quella che alcuni chiamano "autentica" (sebbene è impossibile scartare certa influenza spagnola), e che si ascolta principalmente negli stessi luoghi onde si genera. Esempi di questa musica sono le danze tradizionali che in generale sono ascritte ad alcuna festività: santiagos, toriles, carnevale de Tinta, llameradas, chonguinadas, e molte forme di huayno. Prima del arrivo della radio e dei dischi (quelli vecchi a 78 giri agli inizi degli anni 50), praticamente tutta la musica andina apparteneva a questa categoria. è anche importante notare che gli strumenti utilizzati non devono necessariamente essere tradizionali o pre-colombiani: già molto tempo fa strumenti europei furono adottati nelle Ande come l'arpa, il violino, la chitarra e, più recentemente, sassofoni, trombe, clarinetti e fisarmoniche. Nonostante la presenza di questi strumenti, le forme musicali tendono ad adottare rigidi schemi attaccati alla tradizione. Di quelli conosciuti, il carnevale "jaujino" sempre si divide in mulizia-pasacalle-huayno anche se non rimane neanche un solo strumento andino; un'altro esempio, complicatissimo, è la Jiya della valle di Yanamarca che ha quattordici momenti diversi. Sicuramente, altri molti esempi potrebbero essere forniti da etnomusicologi andini.

Musica popolare: in questa categoria è re il huayno. Per ragioni storiche che riguardano la vicinanza alla capitale e l'affluenza di clienti ai locali, l'huayno originale degli anni 50 fu dominato dalla musica di Ancash e dal centro (valle del Mantaro e dopo, Ayacucho). Con relativa rapidità si fu creando un mercato per questa musica grazie anche alla profusione di radio emittenti locali che passavano la musica che trovavano disponibile. Questo fece che venissero fuori stelle della musica andina come il Jilguero del Huascarán, Pastorita Huaracina e altri. Fece anche possibile qualcosa che forse è unico nel continente americano: la formazione di un mercato reale e duraturo per musica con forte influenza precolombiana (come si sa, la musica messicana è principalmente d'origine spagnola e francese, e la musica tropicale - afrolatinacaraibicaamericana- è molto più afrolatina che caraibica-americana (nel senso precolombiano). Un'altra conseguenza di questo fenomeno fu la diffusione di alcune forme musicali etniche su tutta la regione delle Ande, non per il consumo dei turisti o degli intellettuali ma per la popolazione in generale (da lì la nominazione "popolare"). Per quello è possibile ascoltare musica boliviana a Cuenca e musica del Mantaro a Oruro (Bolivia). Forme caratteristiche di questo tipo di musica sono, oltre il huayno, il yaraví, il taquirari, la muliza, il huaylas e in minore misura il sanjuanito, il trote e altre forme. Fra le forme nuove, la più nota è la musica tropicale andina, o semplicemente musica chicha, un ibrido molto riuscito di ritmi tropicali con delle tonalità e dei temi andini (principali esponenti: Los Shapis, Chacal, Chacalón, ecc.

Musica cosmopolita o internazionale (aggettivi terribili ma non si trovano altri): questa categoria comprende la musica andina così come viene ascoltata fuori dai luoghi d'origine e include tutti i "gruppi" musicali che girano il mondo suonando quenas, zampoñas, charangos, guitarras e bombos legüeros (i cinque strumenti base). I gruppi originali furono principalmente cileni (almeno quelli che diedero il salto iniziale da locali a universali) come gli Inti Illimani (che continuano a fare buona musica e sempre originale) e i Quilapayún (appena dissolta) e il loro boom, prima in America Latina, coincise con il trionfo della Unità Popolare in Cile. Il colpo di stato di Pinochet aiutò questa musica ad oltrepassare i confini di America Latina e si diffondesse nel mondo. Sebbene una buona parte del repertorio musicale corrispondeva alla male chiamata "canzone protesta" (oggi chiamata, lo stesso male, " nuova canzone"), i fondamenti andini sempre furono facilmente percettibili. Il repertorio di questi gruppi include pezzi quasi obbligatori: El cóndor pasa, Pájaro choguí (non proprio andino ma di solito si suona con quenas e non con l'arpa paraguaiana), Poco a poco, Canción y huayño, Vírgenes del sol ed altre. Si noti la diversa genealogia di questa musica. Sono pochi i gruppi che escono dagli schemi e trattano di differenziarsi, non per il repertorio ma per il virtuosismo nella crescente utilizzazione di un maggior numero di strumenti, uno sempre più esotico dell'altro. Nel frattempo, i repertori sono aumentati e oggi includono - nel Perú - musica afroperuana, salsa ed altre. Tra gli antecessori di questi musicisti dobbiamo menzionare Ima Súmac e Alejandro Vivanco negli anni 50 e 60 e Urubumba nei 70. Un'altro versante di musica andina cosmopolita è molto più creativa e si incomincia ad identificare con la musica denominata " New Age" negli Stati Uniti. Il nuovo Inti Illimani è stato involontariamente cooptato da questo mercato e si può ascoltare anche Bernardo Rubaja (Narada), Cusco (in Germania), alcuni pezzi di Struntz e Farah ed altri.

è necessario sottolineare che ci sono pezzi musicali che si muovono nei tre livelli. Sebbene il percorso normale è 1-2-3 (etnico popolare cosmopolita), è possibile anche 1-3-2 ed in alcuni casi solo 3-2. Non sappiamo di musica popolare che sia diventata etnica.

Articolo di Domingo Martínez Castilla, estratto e tradotto da www.andes.missouri.edu/personal/dmartinez/Recensiones/MusicaAndina.htm