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AZTECA

Calendario AztecaAzteca o Mexica (Vedere anche il Calendario Azteca), furono un popolo che dominò il centro e sud del Messico dal secolo XIV fino il secolo XVI. Famosi per aver stabilito un vasto impero altamente organizzato, vennero distrutti dagli spagnoli e i loro alleati, i tlaxteca. Alcune versioni segnalano che il nome azteca deriva dal luogo mitico, situato possibilmente a nord dall'attuale città del Messico, chiamato Aztlán; più tardi si autodenominarono mexica.

«Vissero per due secoli, ma furono spazzati via in due anni con l'arrivo dei conquistatori spagnoli. Erano considerati un popolo sanguinario per i sacrifici umani nelle cruente cerimonie religiose in onore degli dei, in cui "strappavano i cuori dopo aver aperto i petti dai corpi di uomini ancora vivi", per citare Hernán Cortés. Ma erano anche un popolo di poeti e di artisti, ebbero una conoscenza profonda di tutti gli aspetti del mondo naturale che seppero rappresentare con uno stile figurativo di grande intensità espressiva, dando pari dignità al coniglio come alla pulce, all'aquila come al coyote, al cane come al serpente, alla zucca come al cactus, in quanto tutte forme del divino. Erano un popolo guerriero che assoggettò con la forza militare le altre tribù indigene, ma furono gli artefici anche di un capolavoro di ingegneria architettonica come il Tempio Maggiore, centro dell'universo azteca, il punto in cui si incontravano le varie forze della concezione cosmologica.» (Laura Larcan)

ORIGINI. Dopo la caduta della civilizzazione tolteca, che fiorì principalmente a Tula fra i secoli X e XI, ondate di immigrazioni inondarono l'altipiano centrale del Messico, intorno al lago Texcoco. Data la loro tarda apparizione, gli aztechi-mexica furono obbligati ad occupare la zona pantanosa situata ad ovest dal lago.

Piramide della LunaErano circondati da potenti nemici che gli esigevano tributo e le uniche terre secche che occupavano erano gli isolotti del lago Texcoco, circondati da pantani. Il fatto che, da una posizione così svantaggiosa, gli azteca furono capaci di consolidare un poderoso impero in solo due secoli, è dovuto in parte a la loro credenza in una leggenda secondo la quale fonderebbero una grande civilizzazione in una zona pantanosa dove vedessero un nopal (cactus) su una roccia e sopra un'aquila divorando un serpente. I sacerdoti affermarono aver visto tutto ciò al loro arrivo in questa zona; come riflesso e continuità di questa tradizione, oggi quell'immagine rappresenta il simbolo ufficiale del Messico che appare tra l'altro, sulle banconote e monete messicane.

Con l'aumento della popolazione, gli aztechi stabilirono organizzazioni sociali e militari superiori. Nel 1335 fondarono la città di Tenochtitlán, proprio dove oggi si trova l'attuale capitale, città del Messico. Gli aztechi fecero diventare il lago, in quella parte poco profondo, in chinampas (giardini molto fertili, costruiti su strutture di tronchi annodati con corde da ixtle che sostenevano sabbia, ghiaia e terra vegetale, a modo di isole artificiali, coltivando verdure, fiori e allevando uccelli domestici). Poi fecero vie e ponti collegando la città con la terraferma; costruirono acquedotti ed scavarono canali per tutta la città per il trasporto di merce e persone. Le costruzioni religiose - gigantesche piramide a gradinate ricoperte di pietra calcarea ed stucco di vivi colori, sulle quali si costruivano i tempi - dominavano il paesaggio.

La città progredì come risultato della sua ubicazione e alto grado di organizzazione. Nell'epoca in cui gli spagnoli iniziarono la conquista nel 1519, il grande mercato di Tlatelolco attraeva circa 60.000 persone/giorno. Le merce arrivavano agli azteca grazie agli accordi sui tributi stabiliti con i territori conquistati. Molte di questa merce si esportavano ad altre zone del Impero Azteca e del Mesoamerica.

LA CONFEDERAZIONE AZTECA.
Gli aztechi-mexica stabilirono alleanze militari con altri gruppi riuscendo a creare un impero che si estendeva dal Messico centrale fino l'attuale confine con Guatemala. Agli inizi del secolo XV Tenochtitlán governava congiuntamente con le città-stato di Texcoco e Tlacopan (più tardi Macuba ed adesso parte di Città del Messico) sotto la denominazione della Triple Alleanza. In un periodo di 100 anni gli azteca riuscirono ad avere il potere totale e, anche se le altre città-stato continuarono chiamandosi regni, erano in realtà solo titoli onorifici.

Con Moctezuma I (1440-1469) la guerra si estese verso sud; suo figlio Axayacatl avanzò vittoriosamente fino a Oaxaca. Dopo Axayacatl (1469-1481) e Tizoc (1481-1486), nel 1486 salì al trono Ahuitzotl che estese i suoi domini fino al Guatemala.

Alla fine del regno di Moctezuma II (figlio di Ahuitzotl), nel 1520, si erano stabilite 38 province tributarie; nonostante, alcuni popoli della periferia lottavano accanitamente pur di mantenere la loro indipendenza. Queste divisione e conflitti interni agevolarono la sconfitta del Impero Azteca da parte degli spagnoli alleati appunto con questi popoli. Inoltre Moctezuma accolse Cortés ei suoi pacificamente e gli diede i migliori palazzi cosa che facilitò la caduta della città. è possibile che la interpretazione degli antichi presagi sul ritorno del dio Quetzalcóatl, fece confonderlo con Cortés, sebbene l'imperatore, colmando gli spagnoli di regali, era più interessato alla loro ritirata. Gli spagnoli catturarono Moctezuma II, che morì in prigionia, mentre il fratello e il nipote del re, Cuitlahúac e Cuauhtémoc (Guatimozino), tentarono inutilmente di organizzare un'estrema resistenza e venirono impiccati nel 1525.

LA SOCIETà E LA RELIGIONE. L'imperatore azteca possedeva un potere illimitato, che comprendeva tutte le cose e tutte le persone. La società era divisa in tre classi: schiavi, popolo e nobili. La condizione del schiavo era simile a un servente contrattato. Sebbene i figli dei poveri potevano essere venduti come schiavi, la vendita era a termine. Gli schiavi potevano comprare la loro libertà e quelli che riuscivano a fuggire dai loro padroni ed arrivare fino il palazzo regale senza essere pressi ottenevano immediatamente la libertà. Al popolo o macehualtin veniva concessa la proprietà a vita di un terreno nel quale costruivano le loro case. Nonostante, agli strati più bassi della popolazione (tlalmaitl) non era permesso avere proprietà diventando contadini affittando i terreni. La nobiltà era composta dai nobili da nascita, i sacerdoti e quelli che si erano guadagnati il diritto ad esserlo (specialmente i guerrieri).

Nella religione c'erano numerosi dei. Fra loro, Huitzilopochtli (il dio sole), Coyolxahuqui (la dea luna che, secondo la mitologia azteca, era assassinata dal suo fratello, il dio sole), Tláloc (divinità della pioggia) y Quezalcóatl (inventore della scrittura e del calendario, associato con il pianeta Venere e con la risurrezione).

I sacrifici umani e di animali erano parte integrante della religione azteca. Per i guerrieri il massimo onere era cadere in battaglia e offrirsi come volontari per il sacrificio nelle cerimonie importanti. Le donde che morivano durante il parto compartivano l'onore dei guerrieri. Si facevano anche delle guerre chiamate fiorite allo scopo di fare prigionieri da sacrificare. Il senso del dono di sangue umana (e in minor misura di animali) era quello di alimentare le divinità del sole assicurandosi così la sua apparizione ogni giorno e con lui la permanenza della vita umana, animale e vegetale sulla terra.

SCRITTURA. Gli azteca utilizzarono la scrittura pittografica incisa su carta o pelle di animali. Alcuni di questi scritti, chiamati codici, sono ancora conservati. Il più famoso,il codice borbónico, anteriore all'arrivo degli spagnoli, è un libro calendario da due parti, la prima il libro dei destini (tonalamalt e la seconda il libro alla festa dei mesi (xiuhpohualli). Gli aztechi, e forse, i teotihuacani, mille anni prima, parlavano una lingua chiamata náhuatl. Utilizzavano anche un sistema di calendario sviluppato dai maya, con 365 giorni divisi in 18 mesi da 20 giorni, ai quali venivano aggiunti 5 giorni vuoti di cui si credeva erano funesti e portavano sfortuna. Utilizzavano pure un calendario da 260 giorni (20 mesi da 13 giorni) allo scopo di indovinare l'avvenire.

L'EDUCAZIONE. L'educazione era molto rigida e si dava dai primi anni. Alle donne si incoraggiava la discrezione e il pudore nei suoi modi e nel vestire, le si insegnava tutti i lavori domestici, i quali, oltre la macinazione e la preparazione degli alimenti, consisteva in cardare il cotone, filare, lavorare a maglia e confezionare i vestiti della famiglia.

Agli uomini veniva inculcata la vocazione guerriera. Fin da piccoli erano formati per essere forti, tali di essere bagnati con acqua fredda, coperti con vestiti leggeri e dormivano sul pavimento. Come agli ateniesi della Grecia classica, si procurava fortificare il carattere dei bambini con punizioni severe e il fomento dei valori primordiali come amore alla verità la giustizia e il dovere, rispetto versi i genitori e gli anziani, rifiuto alla bugia ed il libertinaggio, misericordia con i poveri e handicappati. I giovani, tra altre discipline, imparavano musica, balli e canti, religione, matematica, l'interpretazione dei codici, arti marziali, scrittura e conoscenza del calendario.

Solo c'erano permessi due forme di rapporti sessuali : nel matrimonio e quelli dei guerrieri scapoli con sacerdotesse dedicate alla prostituzione rituale: protette dalla dea Xochiquètzal, solevano ornarsi e truccarsi e proporzionavano agli uomini allucinogeni e afrodisiaci che stimolassero l'appetito sessuale. I rapporti sessuali si facevano prima che i guerrieri partissero per la guerra. Nonostante, l'adulterio era severamente punito.

SCIENZE. L'astronomia era una delle scienze con più tradizione per gli aztechi; grazie alle loro osservazioni determinarono con grande precisione le rivoluzioni del sole, la luna, Venere e, forse, Marte; raggrupparono le stelle in costellazioni (non coincidono con le nostre); conobbero l'esistenza delle comete; la frequenza degli eclissi del sole e della luna, creando così un complesso calendario. L'osservazione del cielo gli permesse sviluppare conoscenze di meteorologia e predire così gelate o stabilire le caratteristiche dei venti dominanti.

La medicina ebbe pure un grande sviluppo. Con la loro conoscenza della natura distinsero le propietà curative dei diversi minerali e delle piante. I sacrifici umani religiosi (che includevano l'estrazione del cuore e lo smembramento del corpo) favorirono una buona conoscenza del corpo umano. Sapevano curare fratture, morsi da serpenti. Possibilmente ci furono "odontoiatri" incaricati di fare deformazioni dentali.

Sebbene la medicina era praticata da uomini e donne, sembra che solo le donne potevano incaricarsi dei parti. La medicina era molto legata alla magia, ma il fatto che non si attribuisse la causa scientificamente corretta ad ogni malattia non significò che non si applicasse il conveniente rimedio.

L'ARTE. Gli aztechi furono abili scultori e facevano sculture di tutte le misure, piccole o colossali, plasmando in esse temi religiosi o dalla natura. Captavano l'essenza di quello che volevano rappresentare, realizzando di seguito le loro opere con ogni tipo di dettaglio. Le sculture grandi, di solito rappresentavano dei e re. Le piccole si riservavano per la rappresentazione degli animali e oggetti comuni. Si utilizzò la pietra e il legno che in occasioni venivano arricchite con vernici di colori o incrostazioni di pietre preziose.

Nella pittura azteca il colore è fondamentale. Si tratta di colori piani, senza sfumature, né ombre e, possibilmente, con connotati simbolici. Appare legata all'architettura decorando gli edifici.

Grazie alla loro conoscenza della fisica, gli orefici usarono varie tecniche nel lavoro (la cera perduta, ad esempio), fondere oro con l'argento, ecc.. Elaboravano ogni tipo di figure e ornamenti, bracciali, collane, pettorali, orecchini, ecc.. Frequentemente il metallo si combinava con pietre preziose (turchese, ametista, giade, cristallo da roccia) o con conchiglie.

Visitate i siti sugli aztechi:
www.galeon.com/home3/hmexico/aztecas.html
clio.rediris.es/fichas/otras_aztecas.htm
www.geocities.com/CapeCanaveral/Hangar/6830/Aztecas.html