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Al suo ritorno in Colombia formò parte di un gruppo di distinti architetti bogotani ostinati in superare le limitazioni del funzionalismo ed esplorare alternative differenti per l'architettura colombiana. La prima delle sue opere che causò impatto nel mezzo professionale fu l'insieme di appartamenti Il Polo, proiettato congiuntamente con l'architetto Guillermo Bermúdez Umaña nel 1959 Il trattamento urbanistico dell'insieme, la volumetria degli edifici, l'uso massiccio del mattone ed il trattamento dello spazio interno delle abitazioni furono insoliti nel suo momento ed aprirono possibilità per nuove esplorazioni architettoniche. Nella decade dei settanta, Salmona sviluppò a Bogotá una serie di progetti di carattere esploratorio, tra i quali sottolineiamo la Scuola del Liceo dell'Università Libera (1962), l'insieme di abitazioni Fondazione Cristiana (1963) e la sede per la Società Colombiana di Architetti (1961-1970). Tra 1964 e 1970 proiettò quella che sarebbe la sua prima opera di ripercussione internazionale, l'insieme di appartamenti Il Parco. Questo insieme, localizzato nel centro della città, in un terreno contiguo al Parco dell'Indipendenza ed affacciato sulla Piazza di Tori di Santamaría, fu allora un tanto polemico : basato in una geometria radiale, lo scaglionamento volumetrico, l'arricchimento mediante balconi alla tessitura visuale degli edifici e la sua gran generosità degli spazi pubblici, è oggi riconosciuto come uno dei principali contributi all'architettura della città. Nella casa Alba (Bogotá, 1969), Salmona iniziò lo studio delle possibilità organizzative, spaziali ed estetiche del patio (cortile) che avrebbe una influenza decisiva sull'opera posteriore di Il Parco. La casa Franm, a Tabio, Cundinamarca (1977), fu organizzata con uno schema intorno a due cortili interni. La spazialità dei cortili incatenati da diagonali, si espresse con tutta la sua forza nel progetto per il Centro Jorge Eliécer Gaitán (1983), ancora non terminato. Nel Centro Gaitán si apprezza, inoltre, l'uso singolare del rapporto tra volume e spazio libero, mediante l'uso di rampe e terrazze come parte essenziale dell'edificio. Una variazione dello stesso schema si applicò nel Museo Quimbaya, Armernia (1984), opera col distinta col Premio Nazionale di Architettura nel 1988. La Casa per Ospiti Illustri a Cartagena, proiettata tra 1978 e 1982, fu riconosciuta come il progetto latinoamericano più importante realizzato nella decada dell'ottanta. In questa opera si sintetizzano alcuni dei progetti precedenti, specialmente l'uso dei cortili e delle terrazze. A ciò si aggiunge l'uso dell'acqua e della vegetazione come parte dell'architettura. La costruzione di grossi muri di pietra corallina evoca il muro in pietra delle fortificazioni di Cartagena, senza assumerlo come modello. I soffitti a volta ed i pavimenti in mattone concedono un carattere di speciale austerità ai recinti interni. La Casa per Ospiti Illustri ottenne il Premio Nazionale di Architettura nel 1986. Nell'opera di Salmona proiettata tra 1980 e 1990 si apprezza il consolidamento dei suoi progetti anteriori e l'esplorazione di nuove rotte. Due progetti realizzati in compagnia d'altri professionisti in due centri storici, mostrano l'estensione di quelle ricerche, specialmente nell'uso di cortili e corridori come elementi d'unione e specialmente significativi. La sede per la Fondazione per l'Educazione Superiore (Fedi) a Cali, opera proiettata congiuntamente con gli architetti Pedro Alberto Mejía, Raúl H. Ortiz e Jaime Vélez, ottenne il Premio Nazionale di Architettura nel 1990. Nell'insieme di edifici Nuovo Santafé di Bogotá, proiettato congiuntamente con Jaime Camacho, Julián Guerriero, Pedro A. Mejía ed Arturo Robledo, si lavorò a scala di settore urbano, coi cortili come spazi liberi all'interno degli isolati. Il progetto per la sede dell'Archivio Generale della Nazione incominciò nel 1989 ed il primo dei suoi due edifici si inaugurò nel 1992. Questa opera segna nuovamente un giro significativo nell'evoluzione architettonica di Salmona; è, contemporaneamente, una sintesi e l'apertura di nuove possibilità. I due edifici che compongono l'insieme espongono opzioni differenti nell'uso dello spazio, dell'illuminazione e della scala. L'insieme, di straordinaria chiarezza geometrica, mostra una gioia nel dettaglio che contrasta con l'austerità di opere anteriori. Rogelio Salmona è la figura più eccellente nel panorama architettonico colombiano contemporaneo ed uno degli architetti più distaccati e stimati in America Latina. Il suo interesse per la città, il suo attivismo nella difesa dello spazio pubblico e dei valori culturali e ambientali che lo circondano ed il suo atteggiamento polemico lo situano come personaggio prominente negli incontri e dibattiti su architettura ed urbanistica in America ed Europa. Morì a Bogotá il 3 ottobre 2007 (tradotto da un articolo di ALBERTO SALDARRIAGA) |