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LUIS BARRGAN

Le torri di Satellite - Città del MessicoLuis Barragán nacque a Guadalajara nel 1902 in un'aristocratica e prospera famiglia e morì a Città del Messico il 22 novembre 1988. Crebbe in un gran fattoria vicina al lontano paese di Mazamitla in Michoacán, una regione conosciuta per la sua bella architettura vernacolare.

Benché la sua formazione fosse da ingegnere, Barragán scoprì che aveva un'affinità più forte per l'architettura. Non studiò, né si ricevette ufficialmente come architetto (cosa che non non evitò che ricevesse il premio Pritzer, il premio nobel di architettura nel 1980).

La sua educazione in architettura proviene dalla scuola di ingegneria (sufficiente per permettergli di costruire case), da altri architetti, e dall'esperienza pratica. Più tardi riconobbe che la carenza di conoscenza accademica in architettura fu probabilmente una benedizione - liberandolo dalla rigidità accademica di molti suoi colleghi e permettendogli di raggiungere soluzioni istintive a problemi di progettazione.

A 20 anni visse in Europa come parte del suo processo formativo. In Francia trovò gli scritti di Ferdinand Bac, un architetto del paesaggio, d'origine francese, illustratore ed intellettuale. I libri illustrati da Bac nell'arte del paesaggio - Le Colombier e The enchanted gardens - suggerivano che i giardini dovrebbero essere posti incantati per la meditazione, con la capacità di stregare lo spettatore.

Queste idee furono di gran influenza nel futuro della carriera nel paesaggio di Barragán, specialmente da quando fu capace collegare l'ambiente mediterraneo incorniciato nelle illustrazioni di Bac a quello della sua nativa Guadalajara col suo clima simile.

Alla fine dei 30's Barragán va a vivere alla Città del Messico. Progettò una serie di edifici allo stile internazionale che allora era arrivato ad essere molto popolare (più che in qualunque altro paese). Fu nei 40's che Barragán incominci a scoprire uno stile più personale per il quale i suoi posteriori lavori sarebbero facilmente riconosciuti. Dal 1943 al 1950 fu occupato coi giardini di pietraia, un progetto sul paesaggio in un'area arida coperta da lava vulcanica vicina a San Angelo nella parte meridionale della Città del Messico.

Poco dopo che Barragán si trasferì a Città del Messico, conobbe ad un altro tapatio, Chucho Reyes - artista, antiquario, e creatore di ambienti, appassionato difensore della cultura indigena in Messico. Era stato influente nella transizione dell'influenza francese alla messicana in arredamento interno i 30's ed i 40's. Una gran affinità crebbe tra quei due uomini, e Reyes molto presto si trasformò nella maggior influenza nella crescita creativa di Barragan.

Durante il periodo del suo lavoro nella pietraia, Barragán impiegò a Reyes (pagandolo ogni giorno) da consulente. Oltre ad aiutarlo con i problemi giornalieri di "design", Reyes fu un catalizzatore nella metamorfosi radicale dello stile di Barragan. Gli edifici di appartamenti generici, di stile internazionale e case di influenza marocca dei 30's gli aprì la strada verso l'altamente astratto e personale lavoro del suo periodo di maturità, incominciando nei 40's con la pietraia e continuando, in un processo di raffinatezza, per il resto della sua carriera.

Durante questo periodo di trasformazione, Barragán scoprì il suo paese. La sua susseguente architettura può essere vista come un distillamento delle proporzioni e e dettagli dei vecchi conventi coloniali messicani, monasteri e tenute. Profondo cattolico, Barragán fu influenzato anche per lo spirito di grazia e solitudine di cui questi edifici sono fortemente immersi.

Durante i 50's in avanti, Barragán si vide avvolto in più progetti su paesaggi e residenziali. Costruì una cappella nel 1955 a Tlalpan nella Città del Messico e progettò altri che rimangono tuttora senza costruire. Barragán non fu mai prolifico, ma non fu mai una delusione che a finali dei trenta anni della sua vita attiva solo produsse tre case: La casa Galvez nei 50's, San Cristobal nei 60's e Casa Giraldi nei 70's.

Le sue case furono monastiche in spirito e rappresentarono un rifugio della vita contemporanea. Come Barragán spiegò: L'architettura, oltre ad essere spaziale, è anche musicale. Quella musica è interpretata dall'acqua. L'importanza delle pareti è che non isolano dallo spazio esterno delle strade. La strada è aggressiva, perfino ostile: le pareti creano silenzio. Da quel silenzio tu puoi fare musica con l'acqua. Dopo, quella musica ci circonda.

Nelle parole che Barragán diresse ricevendo il premio Pritzker indicò l'importanza che diede all'intangibile dell'architettura: In proporzioni allarmanti le seguenti parole sono sparite dalle pubblicazioni di architettura: Bellezza, ispirazione, magia, strogoneria, incantesimo, ed anche serenità, mistero, silenzio, privacy, stupore. Tutte queste cose hanno trovato un focolare amoroso nella mia anima.