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Nel 1955, quando sposa Gloria Zea, rientra in patria ed espone in diverse gallerie: è in questi anni che esplora per la prima volta la possibilità di espandere e dilatare il volume delle forme. Sin dalla gioventù la sua originalità si e manifestata con una maestria inspiegabile, che si è tradotta in fiducia di sé quando, nel 1958, in Messico, dipingendo un mandolino ha trovato il senso profondo della propria espressione. Quell'anno nasce la sua figlia Lina ed è nominato professore di pittura all'Accademia d'Arte di Bogotá. Nel 1960 tra febbraio e aprile, Botero si dedica, grazie all'intervento del Banco Central Hipotecario di Medellín, al suo unico grande affresco. Con le prime mostre allestite negli Stati Uniti, Botero riceve ampi consensi di pubblico e di critica e nel 1960, anno della nascita di suo figlio Juan Carlos, si trasferisce a New York. Botero e sua moglie Gloria Zea si separano.
Negli anni Ottanta e Novanta i più importanti Musei del mondo gli dedicano vaste antologiche, consacrandolo come uno degli esponenti più ammirati dell'arte del XX secolo. Oggi siamo testimoni del valore del suo apporto estetico. Vediamo il maestro sviluppare continuamente le sue idee personali e ricercare proposte tecniche che offrono continuamente una possibilità nuova e diversa per affrontare il suo particolare mondo. Nel 1992 espone le sue enormi sculture sugli Champs-Elysées parigini e la serie La corrida al Grand Palais e nel 1994 realizza una grande esposizione di sculture monumentali negli spazi pubblici delle principali città europee e a Chicago. |