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EDUARDO KINGMAN

La unidadPittore ecuadoriano nato a Loja il 3 Febbraio 1913 e morto a Quito nel 1998. Fece studi alla Scuola di Belle Arti di Quito e svariati viaggi di studio in Stati Uniti, Venezuela, Perù e Bolivia. è stato professore della medesima scuola a Quito e durante 20 anni direttore del Museo d'Arte Coloniale della stessa città. Fece infinità di esposizioni internazionali a Parigi, Washington, San Francisco, Messico, Caracas, Bogotá, ecc.

è uno dei grandi del movimento più vigoroso delle arti visuali ecuadoriane del secolo XX: l'impegno per aggredire temi propri e popolare con forme di forte espressività, rompendo con qualche accademicismo, iniziò nella decade dei trenta, essendo l'irruzione di una generazione con ideali e postulati nuovi in tutti i fronti: in politica, in sociologia, in letteratura e nell'arte dove Kingman stava per compiere, sin dall'inizio, un ruolo decisivo.

Mujer deprimida, 1964Visse in una piccola casa alla periferia nord di Quito dove il tram lasciava il vialone 10 agosto e girava verso la Colombo. Lui e suo fratello Nicolás dovevano studiare alla Normale Juan Montalvo, una scuola fiscale sita sui pendii del Pichincha (vulcano), più di dieci km da casa. Quando non avevano i soldi per il tram non potevano fare altro che camminare.

Quito era una piccola città di strette e lastricate vie, case con finestre recintate e una vita di clausura. Piccola urbe andina con circa 100.000 abitanti, dove le caffetterie e le cantine erano rifugio di intellettuali e di boemi con acuto senso dell'umore. In questo ambiente, tra cinico e monastico, i Kingman si sarebbero acclimatati lentamente, mentre con i suoi amici alzavano il gomito di fronte a una classe proprietaria terriera piena di pregiudizi morali, di pettegolezzi e di segregazione.

Senza titoloEduardo Kingman visse vicino a tutti gli strati sociali. Ma la sua forza è stata quella di capire che solo con uno sforzo intellettuale poteva farsi uno spazio. Finita la scuola primaria spinto dalla sua famiglia entrò al Liceo Mejía ma non terminò i suoi studi perché preferì dedicarsi all'arte e la contemplazione.

Senza titoloIl pittore era, senza rendersi conto, risultato della rivoluzione liberale. Ma innanzitutto era un creatore. Disegnatore eccellente da molto giovane e nascondendosi dai suoi lasciò il Liceo per entrare alla Scuola di Belle Arti (1928-1930) alla Alameda, il piccolo parco romantico di Quito.

Se si fanno i conti dalla tensione sociale subita ogni giorno, la poderosa presenza di sua madre, l'intenso mondo intellettuale, politico e sociale degli anni 30 e 40, la boema degli anni 40, uno sente Kingman come parte di una lava ardente traboccando dai quattro lati.

Soltanto negli anni 70 trova la pace, imparando a vivere isolato, tra tango, milonga e paesaggi rurali. Come in una piccola capsula di cristallo Kingman assimila quanto vissuto e non cessa, mai fatto, di prendere la paletta, fare tra le quinte, giocare con le sue mani, simili a quelle di sua madre y alle di tutti i Kingman.

In quel tempo vive già assieme al suo proprio paesaggio, i suoi ricordi, dipingendo febbrilmente, bevendo caffè, fumando e fischiando a duetto con il pappagallino del cortile. In lontananza, sua moglie, Bertha Jijón, segue i suoi riti e le sue abitudine, attenta a tutto, come muro inamovibile, protettrice.

Fuente: www.ecuapymes.com/kingman/kingman.htm