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I suoi notevoli progetti a Città del Messico, la capitale del Paese, includono i suoi murales a più mani presso la Mexican Electricians' Union (1939-40), "Dal Porfiriato alla Rivoluzione", di 4500 metri quadri, presso il Museo de Historia National (1957-55), "La Marcia dell'Umanita" ed il Polyforum Cultural Siqueiros in Avenida Insurgentes (1965-71). Importante anche il suo ruolo nel procacciare commissioni per altri artisti, affinché eseguissero murales presso il Campus dell'UNAM di Città del Messico durante gli anni 50 del secolo scorso.
L'attivismo politico era segmento importante della vita di Siqueiros, e di frequente lo spinse a compiere atti che travalicavano il suo ruolo di artista. Nel 1911, all'eta di soli quindici anni, Siqueiros frequentò l'Accademia di San Carlos, e venne coinvolto in uno sciopero studentesco contro i metodi di insegnamento dell'epoca, chiedendo un'inchiesta sul direttore dell'istituto. All'età di sedici, cospirò contro la dittatura di Victoriano Huerta. A diciotto, partecipò agli scontri dell'Ejercito Constitutionalista diretti ad abbattere lo stesso Huerta. Prese parte all'organizzazione delle proteste dei minatori avvenute a Jalisco. Tra il 1937 ed il 1938 combatté a fianco del Fronte Repubblicano che si opponeva, durante la Guerra civile spagnola alla presa del potere del generale golpista e futuro dittatore Francisco Franco. Venne esiliato due volte dal Messico a causa del suo attivismo politico: la prima nel 1932, la seconda nel 1940, come conseguenza dell'attentato a Leon Trotsky. Dal 1919 al 1922 viaggiò verso il Belgio, la Francia, l'Italia, e la Spagna per compiere studi d'arte. Per tutta la sua carriera non smise mai di promuovere internazionalmente la sua concezione dei murales: negli Stati Uniti, in Sud America (incluso Uruguay, Argentina e Cile), Cuba, Europa, ed Unione Sovietica. Fonte: Testi, Wikipedia |