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Tre milioni di soggiornanti stranieri
Nel 1970 gli immigrati in Italia erano 144.000, meno degli italiani che in
quell'anno avevano preso la via dell'esodo (152.000): continuavamo ad essere il
primo paese esportatore di manodopera in Europa. A 35 anni di distanza la
situazione è radicalmente cambiata, e anche l'Italia: oggi gli stranieri
regolarmente soggiornanti sono 2 milioni e 800 mila (stima del Dossier),
all'incirca lo stesso numero di Spagna e Gran Bretagna. Nell'Unione Europea
veniamo subito dopo la Germania (7,3 milioni) e la Francia (3,5 milioni), mentre
insieme alla Spagna siamo lo Stato membro caratterizzato da ritmi d'aumento più
consistenti.
La stima delle presenze regolari è basata sui dati del Ministero dell'Interno (ultimo aggiornamento al 31 agosto 2004), dei visti rilasciati dal Ministero degli Affari Esteri, dei figli nati in Italia da genitori stranieri nel 2004.
La provincia di Roma raggiunge 340.000 presenze, Milano 300.000; con 100.000 troviamo Torino e Brescia e con 50-70 mila seguono Padova, Treviso, Verona, Bergamo, Modena, Firenze, Napoli. Vi sono anche province con un numero limitato di presenze: con 2.000 soggiornanti (Caltanissetta, Nuoro) e con 1.000 soggiornanti (Isernia, Enna, Oristano).
L'incidenza media sulla popolazione è del 4,8% e i motivi del soggiorno confermano un netto desiderio di inserimento stabile (9 immigrati su 10 sono in Italia per lavoro o per ricongiungimento familiare). L'immigrazione, essendo un indicatore del dinamismo occupazionale del paese, è più concentrata nel Nord (59% della presenza immigrata), è mediamente presente nel Centro (27%) e si riduce nel Mezzogiorno (14%).
Immigrazione - Dossier Statistico 2005 - Caritas/Migrantes