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RUFINO TAMAYO

il cantante(Oaxaca, Oax., 1899 - Messico, D.F., 1991) Rivera, Orozco e Siqueiros, i "tre grandi", gli proposero che si integrasse alla "trinità" e cosi conformare una tetralogia simile ai quattro evangelisti. Non accettò l'invito: odiava la chiamata arte di messaggio, sebbene è certo che ogni manifestazione artistica implica un messaggio.

Nacque il 26 agosto 1899 a Carmen El Alto, Oaxaca. Rimase orfano molto piccolo e crebbe nella campagna dove nacque. Quando aveva 11 anni fu adottato da una zia y più tardi si trasferirono alla città del Messico. La zia decise che doveva studiare ragioneria ragione per cui Tamayo ruppe i rapporti con lei per seguire la sua vocazione di pittore. Così, all'età di quindici anni si iscrisse alla Scuola Nazionale di Belle Arti dove studiò pittura durante le ore serali.

Rufino Tamayo conobbe in vita un enorme successo, simile al che godono pittori come Wilfredo Lam e Roberto Matta Echauren. Partecipò alla fondazione del museo che porta il suo nome e cui patrimonio permanente abbraccia la collezione di arte internazionale che donò allo Stato messicano. Oltre ai suoi murali e le sue straordinarie pitture di cavalletto, Tamayo praticò la grafica (la mixografia è un'invenzione congiunta tra lui e Luis Remba) ed occasionalmente la scultura.

 La sua prima esposizione individuale ebbe luogo nella Galleria Weyhe di New York, simultanea alla che presentò nel Galleria America di la capitale messicana. L'ultima che poté presenziare in vita nel suo proprio paese fu la gran retrospettiva di omaggio celebrata contemporaneamente nel Museo Rufino Tamayo e nel Palazzo di Belle Arti nel 1987. Nel 1990, ebbe la possibilità di godere personalmente la sua mostra individuale all'Ermitage di Leningrado (oggi nuovamente San Petersburgo).

Anche se non si può imporre uno stile a Tamayo, nessuno può mettere in dubbio la messicanità delle sue opere, realizzate con la piena conoscenza della cultura popolare, nelle quali plasmò lo spirito del popolo. La posizione che assumeva Tamayo per quanto riguardava le sue idee rispetto alla pittura furono causa naturalmente di frizioni con i muralisti. Secondo Tamayo, la cosa che Diego Rivero no poteva sopportare era che lui, Tamayo, fosse riconosciuto a livello internazionale. Sempre secondo Tamayo, i muralisti seguivano tecniche del Rinascimento, senza esperimentare altre possibilità, cosa molto importante nella pittura propria utilizzate col cavalletto. Purtroppo le sue reticenze, Tamayo realizzò anche murali, naturalmente dalla sua propria prospettiva, essendo El canto e la musica il primo murale plasmato con la tecnica del fresco presso il Conservatorio Nazionale di Musica nel 1933.

Omaggio a Juarez, 1932Tra i suoi multipli commenti sulla pittura lasciò il seguente: "Una delle fortunate peculiarità della pittura è che il suo futuro è sempre aperto all'infinito nonché le sue possibilità e non potrà mai soffrire deviazioni verso altre forme plastiche di espressione, in virtù che ha un compromesso specifico che è quello di esprimersi in forma bidimensionale con un materiale dal che precisamente prende suo nome: pittura".La suddetta osservazione stabilì la polemica con le opinioni di David Alfaro Siqueiros sulla scultopittura.

Rufino Tamayo è stato uni degli artisti messicani che ricevette numerose medaglie e premi, tra cui spiccano il Premo Albert Einstein concesso da Israele e la medaglia Belisario Domínguez, la più alta onorificenza che offre il governo messicano.